di Vito Totire
La sindaca di Turi* ha emanato una ordinanza; dico subito che la considero un atto congruo per le finalità e coerente col ruolo di “autorità sanitaria locale”; le critiche ad essa rivolte sono inique ; peraltro esistono molti modi per dichiarare la propria volontà di non dialogare; per esempio insinuare che chiunque esprima dissenso diffonda fake news; ci sono interessi economici e di carriera che rendono difficile un confronto leale; poi c’è anche chi sbaglia per vari motivi; un giornalista ha accusato i giudici di voler processare la scienza ! Tema un tumore del nervo acustico di un lavoratore; il consulente dei giudici ha fatto un lavoro ineccepibile valutando la incidenza non solo tra i generici utilizzatori di cellulari ma anche nella sottocoorte dei forti utilizzatori (diverse ore al giorno); in questa sottocoorte quel tumore è risultato in eccesso rispetto alla popolazione di riferimento! I magistrati sono stati paragonati al tribunale che condannò Galileo! Sarebbe meglio che il giornalista studiasse l’epidemiologia, ammesso che abbia letto la perizia ; l’Istituto Ramazzini ha sollevato dubbi e ipotesi sulla base di valutazioni patogenetiche e dati sperimentali; questi (personalmente non condivido la prassi della sperimentazione sull’animale) depongono per la esistenza di un impatto biologico (e non solo termico) su organismi viventi; grave errore sarebbe extrapolarli all’uomo ma essi sono sufficienti per invocare il “principio di precauzione”; principio su cui concordano (quasi) tutti (a parole) ; dai dati sperimentali risulta evidente analogia rispetto agli stessi organi-bersaglio che emergono dai dati epidemiologici (uomo): cellule di Schwann (nervi, pericardio) e cervello (glioblastoma maligno, Philips) ; questo per i tumori, ma c’è interferenza negativa (dati sperimentali) anche con la spermatogenesi;
dunque nella comunità scientifica è ormai superata la tesi sulla esistenza di solo effetti termici (il cellulare riscalda l’orecchio!); ora si conviene sul fatto che ci siano anche effetti biologici (per la prevenzione di questi occorre pensare ad un parametro diverso da 6 volt/metro); non c’è tuttavia accordo su natura ed entità di questi effetti; c’è anche chi sostiene che questi possano persino essere benefici; tesi non nuova; già in passato uno studio della Università di Los Angeles ha sostenuto che l’uso del cellulare potesse prevenire il morbo di Alzheimer; verrebbe da dire: “abbiamo trovato la cura?”; cito a proposito di effetti biologici , una interessante comunicazione di Scarfi, CNR a un seminario di Bologna; la esposizione al rischio di cui parliamo indurrebbe (sperimentalmente): aumento delle difese immunitarie tramite i linfociti killer, effetti analgesici ed antinfiammatori, effetti antimetastasi; disponibili – ha detto la relatrice-solo dati in vivo e in vitro, nessun dato epidemiologico;
di segno totalmente opposto, punto per punto, il report di Moskowitz; questa palese discordanza di dati aumenta la incertezza; occorre approfondire il tutto confrontando dosi, durata della esposizione, organi- bersaglio; al centro della palese discrepanza tuttavia è utile un interrogativo: se gli effetti biologici “positivi” descritti da Scarfi fossero reali che senso avrebbe un rimedio contro le metastasi somministrato a chi non ha metastasi ? in effetti, nonostante le contrapposizioni, il dibattito deve andare avanti; ma queste posizioni contrapposte espresse dalla comunità scientifica, inquinate in parte da conflitti di interessi o errori involontari, hanno creato confusione e incertezza e il richiamo a enti istituzionali che dovrebbero fare da garanti ormai non convince più nessuno; a partire dall’OMS sulla cui autonomia chiunque è legittimato ad avere dubbi (vedi recenti servizi di Rai report); le mirabolanti conquiste del 5G, al momento, sono tutte da dimostrare così come occorre dare certezze (compito molto arduo) sul fatto che questa tecnologia non avrà usi bellici; quando saremo certi della innocuità, dell’uso solo pacifico e della utilità sociale (certo anche in agricoltura!) e non privata di qualunque delle nuove tecnologie, nessuno frapporrà ostacoli.
Occorre dunque evitare di essere infastiditi dai “dubbi” visto che averli “trascurati” sull’amianto, sul cvm, sul fumo di sigarette, ecc. ha causato milioni di morti e lutti in tutto il pianeta;
infine occorre prestare attenzione non solo alla salute della collettività (cioè della maggioranza delle persone) MA ALLA SALUTE DI TUTTI; occorre riservare particolare attenzione alle persone più vulnerabili; in un recente corso ecm ho interloquito con alcuni relatori, sul fenomeno della “elettrosensibilità”; disturbo oggettivo? disturbo psicosomatico? effetto nocebo? Uno dei miei interlocutori (Ministero della salute) ha sostenuto che sul “fenomeno” il Ministero non ha una “posizione”; allora sorge un dubbio: il limite di 6 volt/metro garantisce davvero la salute di tutti o solo della maggioranza? A ben vedere, peraltro, i gruppi di persone vulnerabili possono essere numerosi: bambini, immunodepressi, portatori di pace-maker ecc.
Conclusioni
Le “vecchie” frequenze (pre-5G) sono classificate 2B (possibile cancerogeno) dalla Iarc ( Agenzia ricerca sul cancro); è verosimile che passeranno in classe 2 A (probabile cancerogeno) o addirittura in classe 1 (cancerogeno certo) ; questa la prospettiva disegnata dall’Istituto Ramazzini; a queste evidenze relative alle “vecchie “ frequenze, si associa la “novità” delle onde millimetriche che sono peculiari del 5G e delle quali si sa molto meno circa l’impatto sanitario; ancora meno sappiamo delle eventuali sinergie tra vecchie e nuove radiofrequenze che potrebbero accumularsi- sulla persona- nello spazio e nel tempo; al momento viene definito 5G anche ciò che sta per occupare frequenze di 700 MHz (che erano quelle del digitale terrestre); il 5G italiano dovrebbe collocarsi tra 25 e 30 GHz nell’ambito di una tecnologia che potrebbe arrivare a 500 GHz; giusta dunque la posizione della Sindaca che non mostra indifferenza sul tema (come fa la grande maggioranza dei sindaci) né aderisce alla posizione dei favorevoli alla “sperimentazione” sull’uomo.
Non siamo contrari alle nuove tecnologie; esse devono essere ulteriormente sviluppate ma governate democraticamente e messe davvero al servizio della collettività ; pensiamo alla telemedicina, già oggi agibile a sostegno delle popolazioni di paesi poveri e delle popolazioni carcerarie (vedi esperienza di Civitavecchia); occorre però evitare di procedere a occhi bendati verso illusioni pan-tecnologiche, visto anche che è bastato trascurare le semplici misure di prevenzione primaria e di diagnosi precoce per scatenare la catastrofe pandemica.
Spero nasca a Turi, per uscire dal “sentito dire”, un forum per la analisi dei rischi effettivamente presenti sul territorio (pesticidi, fertilizzanti, acqua potabile, tabagismo, dipendenze); auspico che Il Paese voglia sostenere questo progetto.
Bologna, 8 agosto 2020
* La Sindaca Tina Resta con Ordinanza del 22 aprile ha vietato l’installazione di sistemi di comunicazione di quinta generazione nel Comune di Turi (BA)
Bibliografia
Philips e al., , Journal of Environmental Pubblic health, 2018
Istituto Ramazzini: Appello al parlamento / Ciò che sappiamo dei cellulari, Ramazzini news, 1/2019
Merlo F., Quando la scienza va sotto processo, Per i giudici di Torino i telefonini possono causare il cancro. Triste verità o pregiudizio ideologico? La Repubblica, febbraio 2020
Moskowitz Scientific American, 2019
Scarfi Cnr Effetti biologici onde millimetriche, Seminario OdM Bologna, 2019