La “acqua del sindaco” (infelicissima definizione) di Bologna contiene amianto (almeno) nel 28,2% dei campioni! 13 positivi su 46 campioni a Bologna città nel corso del 2018.

Dopo molte insistenze abbiamo ricevuto i dati, per così dire, “completi” dei campionamenti di amianto nell’acqua di Bologna; non abbiamo ancora ricevuto i dati relativi agli organo-alogenati!

Non abbiamo neppure ricevuto i dati relativi alle rotture della rete acquedottistica in cemento-amianto riguardanti il 2018; dati che la Ausl dichiara di non riuscire a reperire.

Ci siamo rivolti – per quest’ultimo dato – al servizio relazioni col pubblico ma… ancora niente dati.

Alcuni operai ci hanno detto che il recente intervento in via Sigonio era su cemento-amianto e che la convenzione Hera/Cea (ditta che gestisce l’appalto) sarebbe in scadenza a febbraio; cioè gli operai se gli parli rispondono subito, la Ausl è più lenta… 

Hera sciorina riconoscimenti sulla qualità del lavoro al suo interno; bene: esternalizzando le lavorazioni più nocive son buoni (quasi) tutti, ma andiamo avanti.

Hera sciorina pure i dati (da capogiro) sui suoi alti introiti economici (che indicano la fattibilità di un piano di bonifica integrale che costa la miseria di 250 milioni di euro) e mentre i compartecipanti agli utili economici tacciono, i cittadini residenti nel territorio continuano a bere fibre di amianto e l’amianto derivante dalle tubazioni si riverbera nelle abitazioni come inquinante indoor!

Ci sono delle questioni aperte.

  1. I punti di prelievo scelti dalla Ausl rispondono a criteri imperscrutabili, almeno per noi e per i comuni mortali; perché dovremmo considerarli rappresentativi del rischio? Per esempio ne sono stati fatti 5 a Sasso Marconi nel 2018; entrano nella media o sono da considerare un “bianco” cioè effettuati come termine di paragone? Non paiono infatti significativi rispetto al rischio che è connesso alla lunghezza delle tubazioni in amianto percorse prima del prelievo al rubinetto; anzi non sappiamo neanche se dalla fonte al prelievo c’è anche un solo metro di cemento-amianto;
  2. Come al solito (ma ciò accade da alcuni anni e non succedeva quando i campionamenti furono avviati) l’amianto campionato non è differenziato tra crisotilo e anfiboli; non lo possiamo sapere? E’ come dire: ci sono tot polveri sottili nell’aria ma non ne conosciamo le dimensioni!
  3. Ancora si fanno esami solo con la microscopia Sem; timore di registrare dati peggiori con la Tem? Difficoltà organizzative? la tecnica analitica è disponibile in un istituto universitario entro 1 km. dal dipartimento di sanità pubblica di Bologna; come dire: basterebbe una telefonata! Forse non c’è campo? Eppure a metà strada c’è il “rilanciato” orto botanico…

Diamo dunque il quadro dei dati emersi con un breve commento: i campionamenti sono stati 61 di cui 46 a Bologna città tra cui 13 positivi;  i postivi a Bologna città sono stati dunque più del 27%; i campionamenti positivi in provincia sono stati 2 su 15 (Budrio e Minerbio); Budrio è, come i dice, una vecchia conoscenza, Minerbio è probabilmente il primo campionamento della storia: cominciamo male; se escludiamo i 5 di Sasso Marconi, per le ragioni di cui abbiamo detto, i positivi sono 2 su 10; nel dettaglio dunque i positivi sono risultati a Bologna:

  • Largo Nigrisoli 2, 509 fibre 19.6.2018
  • Stessa sede 2.544 fibre 22.10.2018
  • Nicchia Hera Bellaria, 254 fibre 29.10.2018
  • Nicchia Hera via Bastia 27, 509 fibre 18.10.2018; largo Nigrisoli e Bellaria significa che la alimentazione idrica di due degli ospedali di Bologna, nonché attorno al S. Orsola-Malpighi la situazione sia certamente migliore!
  • Via Castiglione 81, 1.017 fibre 13.3.2018
  • Stessa sede 509 fibre 29.10.2018
  • Via Domokos 10, 1.017 fibre 4.4.2018
  • Stessa sede 509 fibre 254 fibre 6.8.2018
  • Via Frati 5,  509 fibre 18.10.2018
  • Via Frati 5, 763 fibre 13.12.2018
  • Via Gerusalemme 2, 1.017 fibre 29.10.2018; in via Gerusalemme abbiamo avuto 1 campione positivo su 6; un netto miglioramento rispetto al 2017 quanto i positivi sono stati molto ma molti di più, cosa di cui abbiamo informato il prof. Prodi che generosamente continua ad invitare a mangiare a casa sua i massimi esponenti della sinistra italiana; consigliamo di non bere l’acqua del rubinetto…
  • Via Spadini 15/17, 1.017 fibre 27.9.2018
  • Via Spadini 15/17, 509 fibre 27.11.2018
  • Bauletto Hera Budrio, 763 fibre 7.11.2018
  • Bauletto Hera Minerbio, 1.780 fibre 7.8.2018

In tutti questi siti i campionamenti sono già risultati positivi in passato – con la eccezione di Minerbiodi cui abbiamo già detto – e per molti di essi ben più di una volta; sei su tredici dei positivi a Bologna città sono stati registrati nel mese di ottobre; possibile fare qualche inferenza? Difficile se non conosciamo minimamente i criteri di scelta dei punti di campionamento. 

Dunque:

  • l’acqua destinata ad usi potabili e usi igienici domestici deve essere asbestos free
  • alla rimozione psicologica e mediatica della questione deve subentrare la rimozione fisica delle tubazioni in cemento-amianto
  • i metodi di indagine praticati oggi e avviati solo dietro la spinta della AEA a partire dal 1999 sottostimano il rischio; significativa la vicenda del comune di Roccabianca (Parma) dove è sorto un gruppo di “Mamme resistenti” che ai loro bambini l’amianto da bere preferiscono evitarlo…
  • per i cancerogeni e per l’amianto in particolare non esiste una soglia di esposizione che possa essere considerata “sicura”; l’amianto delle tubazioni finisce nei cibi, nei vestiti, negli ambienti domestici a livello indoor
  • vogliamo la bonifica ma se si continua a fare il monitoraggio non si deve fare con procedure “tranquillanti” (quindi campionamenti in TEM, discussione aperta sui siti dei campionamenti, caratterizzazione delle fibre riscontrate, ecc.)
  • si faccia un tavolo cittadino per il confronto sulla questione di cui evidentemente ci aspettiamo di far parte
  • aspettiamo i dati sugli organo-alogenati e sulle rotture della rete in cemento-amianto (VISTO CHE LA Ausl sostiene di non riuscire a ricavarli ci chiediamo come hanno elaborato i dati del 2016 e 2017; mistero…inglorioso)

Hera e soci: i denari ci sono per bonificare!

I sindaci e la Regione tacciono perché non sono d’accordo con noi o per altri motivi?

L’acqua è potabile se totalmente indenne da amianto;

La verità scientifica è più forte di qualunque interesse e di qualunque forma di opportunismo.

Vito Totire, presidente AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute

6 febbraio 2019