di Vito Totire
Il 4 aprile del 1968 a Memphis fu assassinato Martin Luther King, riteniamo un nostro dovere ricordarlo. Martin Luther King era quel giorno a Memphis non per la battaglia centrale della sua lunga ed eroica carriera politica, che fu la lotta contro le discriminazioni razziali, una lotta che comunque deve rimanere viva e vigile oggi non solo negli USA ma in tutto il pianeta; era a Memphis dove cadde vittima dell’odio omicida dei suoi antagonisti, per solidarizzare con lo sciopero dei netturbini (all’epoca in maggioranza neri , ma anche bianchi); era dunque a Memphis per una lotta che era interrazziale e contro lo sfruttamento dei lavoratori a prescindere dal colore della loro pelle. Vogliamo quindi dedicare oggi un pensiero sia alla vittima dell’omicidio che ai lavoratori con i quali M.L. King solidarizzò quel giorno, con alcune riflessioni propedeutiche alla convocazione di un “gruppo omogeneo dei lavoratori della igiene urbana” (per la verità era prevista la convocazione del GOO in presenza per domani ma sono sorte difficoltà organizzative) e con la attenzione rivolta alla lotta odierna dei netturbini francesi:
- Si tratta di una coorte di lavoratori particolarmente disagiati, sfruttati ed esposti a rischi inaccettabili (carichi eccessivi, esposizione indebita a rifiuti tossico nocivi e a volta cancerogeni, rischio biologico, RISCHIO DI EVENTI ACUTI MORTALI, ecc.); pur essendo la loro attività assolutamente essenziale ed insostituibile questi lavoratori vengono retribuiti in maniera indecorosa anche “grazie” alle catene di subappalti che con il cosiddetto “nuovo codice” potrebbero certamente peggiorare ancora le condizioni salariali degli operatori; abbiamo sempre pensato e detto che un ospedale per funzionare mette in campo eccellenze specialistiche importanti (magari cardiochirurgia o neonatologia) ma che quello stesso ospedale, se non potesse contare sui lavoratori addetti alla igiene, in un mese, potrebbe essere ridotto e riconvertito a “lazzaretto per colerosi” di ottocentesca memoria. Occorre dunque che il lavoro dei netturbini venga riconosciuto sul piano dei diritti alla salute psicofisica ed anche meglio retribuito (subito almeno 50% in più rispetto all’attuale salario); la RETE NAZIONALE LAVORO SICURO NON E’ UN SINDACATO E NON INTENDE ESSERLO IN FUTURO, solleviamo il problema del salario per il semplice motiv che un salario di fame è fonte di grave distress per i lavoratori e dunque funziona da fattore di rischio per la stessa salute psicofisica!
- Gli eventi francesi di queste ultime settimane mostrano che senza i netturbini un paese si blocca; questi eventi confermano che i netturbini pongono ai governanti un problema serio che riguarda sia il rifiuto, per tutti, dell’allontanamento della età pensionistica, sia la necessità di prestare particolare attenzione ai “lavori usuranti”; non a caso una delle immagini più chiare contro la riforma Macron è stata la protesta per il lavoratore della igiene urbana “trattenuto” per due anni in più a lavorare in bilico su una precaria piattaforma attaccata al camion dei rifiuti… una mansione che i “decisori politici” non sopporterebbero di reggere… nemmeno una settimana.
- Anche in Italia come in Francia e in tutto il mondo il lavoro del netturbino è pesante, infame ed esposto a rischi anche mortali sia acuti che differiti nel tempo; due gli eventi mortali acuti negli ultimi mesi in Italia (uno a Parma, l’altro ad Avellino); impossibile al momento conoscere il numero di casi mortali dopo lunga latenza (per malattia professionale); alcune modifiche della organizzazione del lavoro, a volte ispirate anche da “intenzioni” positive (come la raccolta porta a porta) si sono riverberate negativamente sulla salute dei lavoratori, in primis, ma non solo, sull’apparato osteoarticolare e sull’apparato respiratorio; non si tratta di “buttare il bambino con l’acqua sporca”, si tratta di fare in modo che le “innovazioni” tengano sempre conto della salute e sicurezza dei lavoratori e dei carichi che si accumulano sulle loro spalle; siamo in grave ritardo anche perché, che si tratti di lavoro nocivo (quello del netturbino), da sempre, deve essere stato chiaro anche ad Antonio de Curtis che fa dello “spazzino” Gennaro Esposito uno dei protagonisti della sua memorabile poesia (A’ livella).
- Nonostante questa palese, indebita, inaccettabile e grave esposizione a rischio, i netturbini subiscono attacchi tesi al peggioramento della loro condizione già troppo precaria; attacchi tendenti, addirittura, a colpevolizzarli e punirli per le malattie professionali subìte; spesso insultati e denigrati con scuse assurde (ricordiamo la polemica a Venezia, a fine novecento, sul “cicchetto” dei netturbini, alimentata da soggetti abituati a lavorare al calduccio…); ma le aggressioni continuano: quello che è accaduto a Roma presso l’AMA è inconcepibile; lavoratori che hanno subito carichi e rischi abnormi e che a causa di questo hanno conseguito danni alla salute psico-fisica e limitazioni nella idoneità al lavoro, lavoratori immersi nel marasma che ha popolato Roma di cinghiali, alla fine di questo insalubre “percorso”, sono persino a rischio di essere considerati in “esubero”; vero è che alle prime avvisaglie e alle prime “minacce” di rischio di licenziamento i sindacati hanno reagito con indignazione ma… vorremmo sapere come va avanti la vicenda e intanto esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori denigrati e minacciati addirittura di licenziamenti.
A risentirci alla prossima scadenza: “GRUPPO OPERAIO OMOGENEO DEI LAVORATORI DELLA IGIENE URBANA”; sollecitiamo adesioni, invio di informazioni E NOTIZIE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO: la organizzazione e i carichi, i rischi, i mezzi utilizzati, le misure da adottare per eliminare i rischi alla fonte per quanto tecnologicamente fattibile e per contenerli comunque se ineliminabili; tutto questo AL FINE DI ELABORARE, A PARTIRE DALLA CRITICA AI DDVVRR (documenti di valutazione del rischio) ATTUALI, UNA AZIONE DI MIGLIORAMENTO POSSIBILE DA “PROPORRE” con un confronto serrato AI DATORI DI LAVORO E AI DECISORI POLITICI COL FINE DI UNA RIORGANIZZAZIONE ERGONOMICA e RADICALE DEL LAVORO DEI NETTURBINI.
UGUALE SPERANZA DI SALUTE, DI VITA E DI BENESSERE LAVORATIVO PER TUTTE/I
ARRIVARE IL GIORNO PRIMA E NON IL GIORNO DOPO
RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
Bologna, 3 aprile 2023