PREMESSA

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato in anni recenti tre rapporti (Rapporti ISTISAN) che descrivono la mortalità nel nostro Paese negli anni 2009 (Vichi et al., 2013), 2011 (Minelli et al., 2014) e 2012 (Manno et al., 2015). Nei rapporti l’ISS analizza dati di mortalità ufficiali e definitivi pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). L’ISS pubblica tabelle con tassi specifici per genere ed età e con tassi standardizzati in modo diretto, per i quali la popolazione di riferimento è quella rilevata al Censimento del 2001. L’ISS pubblica, inoltre, mappe per analisi

regionali e provinciali della mortalità, nei quali per fornire una misura approssimata del rischio relativo rispetto al valore medio nazionale, gli autori utilizzano il rapporto standardizzato di mortalità, definito come rapporto tra eventi osservati e eventi attesi, dove per il computo degli eventi attesi ci si avvale dei tassi nazionali riferiti all’anno in esame.

I rapporti standardizzati di mortalità sono moltiplicati per 100.

L’ISTAT ha pubblicato nel 2015 “Le dimensioni della salute in Italia. Determinanti sociali, politiche sanitarie e differenze territoriali”

 Lo scopo di questo dossier è di fornire al lettore e alla lettrice un commento critico delle tabelle e delle mappe pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ISTAT con riferimento sia alla Puglia nel suo complesso sia alle sue province.

 MORTALITA’ PER TUTTE LE CAUSE

Nel 2010 la mortalità generale (Vichi et al., 2013) è in linea con quella nazionale in entrambi i sessi. Un eccesso si registra, per il sesso femminile, nelle province di Barletta-Andria-Trani (BAT) e di Taranto (TA). Livelli di mortalità più bassi della media nazionale di osservano nella provincia di Bari.

Nel 2011 la mortalità generale (Minelli et al., 2014) negli uomini è in linea con quella italiana in tutta la regione (vantaggio nella BAT). Analogamente per le donne nell’intera regione (eccesso a Foggia, Bat e Taranto).

Nel 2012 (Manno et al., 2015) la mortalità in Puglia è in linea con i tassi medi nazionali di mortalità sia per gli uomini sia per le donne (eccesso Brindisi, Taranto e BAT). Tassi più alti si riscontrano per le morti datubercolosi negli uomini.

Di seguito il numero assoluto di decessi per le cause maggiori e di interesse per la Puglia nel 2013:

cause di morte numeri assoluti
tutte 37107
malattie sistema circolatorio 13731
tumori 10302
cardiopatie ischemiche 4408
malattie cerebrovascolari 3153
malattie respiratorie 2348
diabete 1800
malattie apparato digerente 1484
cause esterne 1475
tumore mammella 724
malattie genito urinarie 840
tumori prostata 511
malattie epatiche croniche 485
tumori del fegato 695
tumori della vescica 371
influenza 20

 Di seguito alcuni eccessi della intera regione rispetto alla media nazionale. In grassetto le cause di morte il cui eccesso è presente nell’intero triennio, le altre si registrano in 2 dei 3 anni:

Uomini

Donne

Tumore a fegato e vie biliari

Tumore a fegato e vie biliari

T. prostata

T. vescica

Diabete

Diabete

Sistema Nervoso

Sistema Nervoso

Malattie respiratorie

Apparato digerente

Apparato digerente

Mal. epatiche croniche

Mal. epatiche croniche

Mal. genito-urinarie

Cause esterne

Tubercolosi

 IL DATO PROVINCIALE

 Nella tabella seguente sono state indicate le cause di morte che in ogni provincia sono state riportate in eccesso rispetto al dato nazionale in tutti e gli anni (xx) e in 2 anni su 3 (x). La tabella è stata ricostruita sulla base dei dati presenti nei tre rapporti ISTISAN citati. .

Mortalità

Bari

Foggia

BAT

Brindisi

Lecce

Taranto

U

D

U

D

U

D

U

D

U

D

U

D

Generale

xx

xx

Infettive

xx

xx

xx

Tubercolosi

x

x

T. Fegato

xx

xx

xx

xx

x

x

T. Polmone

xx

x

T. mammella

x

x

T. prostata

xx

xx

x

T. vescica

xx

xx

T. encefalo

x

x

Leucemie

xx

Diabete

xx

xx

xx

xx

xx

xx

xx

xx

xx

xx

xx

S.nervoso

xx

xx

x

xx

x

Circolatorio

xx

xx

Cardiop. ischemiche

x

x

S. Respirat

xx

xx

xx

xx

x

Influenza

xx

Polmonite

x

Asma

x

xx

x

Digerente

xx

x

x

xx

xx

x

Mal Epat cr

xx

xx

xx

xx

xx

xx

xx

S, Genitour

xx

xx

xx

x

xx

Malattie congenite

xx

x

Cause esterne

xx

xx

x

xx

xx

xx

Incidenti stradali

xx

xx

Cadute

x

x

 ALTRI INDICATORI

 La mortalità infantile la Puglia presenta un eccesso riseptto al resto del Paese.( Sulla mortalità generale 0-15 anni la Puglia è in linea con la media nazionale con un eccesso registrato nella provincia di Foggia ( N. 7 in Appendice). Analogamente in linea è la mortalità dei giovanni di età 15-34 con eccessi nella provincia di Foggia e Brindisi (N. 4 in appendice) dove è elevata anche la mortalità per incidentalità stradale in questa fascia di età (N. 5 in Appendice). Dalla figura al N.3 in Appendice si osserva come la povertà relativa ed assoluta siano più frequente nelle regioni del Sud. Il tasso di ultra sessantacinquenni con 1 malattia cronica è aumentatato nel 2013 rispetto al 2005 in tutta Italia e maggiormente al Sud ,mentre il tasso di ultrasessantacinquenni con 3 malattie croniche è diminuito nel 2013 rispetto al 2005( N2 in Appendice). Oltre il 60% della popolazione con più di 15 anni ha istruzione medio-inferiore e la metà di questa elementare ( N. 6 in Appendice).

NB Le tabelle in appendice sono visibile solo nel testo integrale da richiedere asalutepubblicapress@gmail.com

 COMMENTO

 La mortalità è un indicatore semplice ed immediato di salute. Peraltro è, dopo i ricoveri, il più aggiornato e facilmente aggiornabile. In questo periodo la Regione Puglia è impegnata ad evitare il ritorno sotto il regime di piano di rientro ed a reperire circa 100 milioni da tagliare dal bilancio della sanità. Si consideri che solo la mobilità passiva costa circa 300 milioni di euro/anno. Le cause della mobilità passiva sono diverse e possono esprimersi come scarsa attrattività del servizio sanitario, termine che include difficoltà di accesso, tempi di attesa, carenze tecnologiche.Lo studio della mortalità dovrebbe aiutare l’attivazione di politiche di prevenzione, non necessariamente sanitarie, per migliorare la salute della popolazione e risparmiare sulle cure.La mortalità generale della Puglia complessivamente considerata è in linea con quella nazionale, ma per alcune province appare un eccesso per le donne: Taranto e BAT in tutti e tre gli anni considerati, Fogglia nel 2011 e Brindisi nel 2014.

Le cause in eccesso nell’intera regione per entrambi i sessi in tutti e tre gli anni considerati sono state:

T. fegato e vie biliari

Diabete

Sistema Nervoso

malattie epatiche croniche

Le cause in eccesso per il sesso maschile nei tre anni:

T. prostata

T. Vescica

Malattie respiratorie

Le cause in eccesso per il sesso femminile nei tre anni:

Malattie apparato digerente

Malattia genito-urinarie

Nelle tabelle riportate è facile intravvedere campi di intervento in patologie che comportano un notevole carico assistenziale. Tra queste in entrambi i sessi il diabete che provoca circa 1800 decessi/anno (+8% UOMINI , +13 DONNE), i tumori del fegato con circa 600 decessi/anno (+2-3%), malattie del sistema nervoso 1600 decessi/anno (+3%), e le malattie epatiche croniche (540 decessi/anno) (+3%), malattie respiratorie 2500 decessi/anno (+3% DONNE +10% UOMINI). Sono numeri impressionanti rispetto ad esempio ai 20 decessi/anno dell’influenza le cui epidemie, si legge nel documento regionale per la campagna vaccinale 2015, vengono “associate a elevata mortalità e morbosità” ! Se si intervenisse efficacemente per la prevenzione del diabete e del tabagismo si potrebbe salvare la vita a circa 300 persone all’anno!

Nel Sud-Italia oltre il 60% della popolazione con più di 15 anni ha istruzione medio-inferiore e la metà di questa elementare, un dato in svantaggio rispetto alla media nazionale. La Regione Puglia ha il 28,6% dei residenti con nessun titolo di studio o al massimo la licenza elementare. Si tratta di una percentuale che non ha paragoni né con il resto d’Italia (23,3% la media dei meno istruiti) né con le restanti regioni del meridione (26,3% la media del sud-Italia)

Il dettaglio provinciale della mortalità, segnalando solo le cause risultate in eccesso consecutivamente tutti e tre gli anni anni considerati, è coerente con il dato regionale e vede le 6 province pugliesi nella seguente classifica di eccessi rispetto al dato nazionale:

Taranto 17 cause in eccesso di cui 4 in entrambi i sessi

Bat 12 cause in eccesso di cui 7 in entrambi i sessi

Foggia 11 cause in eccesso di cui 4 in entrambi i sessi

Brindisi 8 cause in eccesso di cui 2 in entrambi i sessi

Bari 9 cause in ecceso di cui 3 in entrambi i sessi

Lecce 8 cause in eccesso di cui nessuna in entrambi i sessi

CONCLUSIONI

I dati che emergono dalla lettura proposta dei tre rapporti ISTISAN e delle altre fonti citate hanno il limite di essere relativi solo a poche annualità. Per questo si sono valorizzate le evidenze che ricorrevano in più anni.Un indubbio vantaggio rispetto ai dati generalmente diffusi dalle istituzioni sanitarie regionali è il confronto con la situazione nazionale, caratteristica che consente valutazioni a più ampio raggio soprattutto per quelle patologie che sono omogeneamente in eccesso o in difetto su tutto il territorio regionale. La mortalità viene qui studiata come indicatore di salute. E’ evidente che vi sono patologie non mortali e che sono ugualmente causa di sofferenza e di spesa sanitaria. La salute di una popolazione risente soprattutto delle diseguaglianze nelle condizioni sociali ed economiche. Le differenze a livello sub regionale dell’indicatore mortalità potrebbe esprimere diseguaglianze socio-econonomiche che sono presenti molto probabilmente anche all’interno dei singoli territori provinciali e comunali (come da noi dimostrato a Brindisi con lo studio della mortalità generale 2002-2014 per quartieri http://salutepubblica.net/la-rivista/226-tra-i-quartieri-di-brindisi-importanti-differenze-di-mortalita.html). La classifica delle provincie in base agli eccessi registrati vede in testa Taranto seguita dalla BAT.

Interventi multidisciplinari richiede invece l’eccesso di mortalità infantile rispetto al resto del Paese. Lo svantaggio regionale in termini di istruzione e di mortalità nei primi anni di età in alcune provincie dovrebbe attivare l’attenzione delle agenzie dedicate a questi periodi della vitaSul piano strettamente sanitario sembrerebbero necessari adeguati interventi preventivi per le patologie croniche maggiormente in eccesso e che risentirebbero di iniziative tendenti a modificare abitudini di vita (diabete, malattie epatiche croniche, malattie respiratorie). Notevoli i dati sulle malformazioni congenite (Brindisi e Bari) e sulle morti per cause esterne, per gli incidenti stradali e per cadute, tutte prevenibili con politiche di sicurezza, di sorveglianza sui luoghi di lavoro e di mobilità.

Su questi problemi dovrebbero esprimersi le istituzioni chiamate a mettere in campo politiche correttive e preventive.

 BIBLIOGRAFIA

Vichi M, Minelli G, D’Ottavi SM, Loreto G, Manno V, Masocco M, Rago G, Crialesi R, Frova L, Marchetti S, Demaria M, Conti S. La mortalità in Italia nell’anno 2010. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2013. (Rapporti ISTISAN 13/10).

Minelli G, Demaria M, Vichi M, D’Ottavi SM, Loreto G, Manno V, Rago G, Crialesi R, Frova L, Marchetti S, Galati F, Conti S. La mortalità in Italia nell’anno 2011. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2014. (Rapporti ISTISAN 14/2).

Manno V, Demaria M, Minelli G, Vichi M, D’Ottavi SM, Loreto G, Rago G, Crialesi R, Frova L, Marchetti S, Galati F, Conti S. La mortalità in Italia nell’anno 2012. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2015. (Rapporti ISTISAN 15/2).

ISTAT “Le dimensioni della salute in Italia. Determinanti sociali, politiche sanitarie e differenze territoriali” 2015

ISTAT Annuario Statistico Italiano 2011

SUSP Sant’Anna Pisa Il sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali. 2014http://performance.sssup.it/netval/

 Associazione SALUTE PUBBLICA

gennaio 2016