di Vito Totire*
A Bologna al 30 giugno risultavano 5 campioni positivi su 16 per l’amianto; apprendiamo che a fine anno è risultato positivo il 36% su 60 campioni! Ora dicono: è colpa della siccità! MA E’ COME DIRE: HAI DECISO DI MANGIARE IN UN PIATTO DI AMIANTO (I DIRIGENTI di Hera farebbero pure questo?) e POI TI LAMENTI CHE LA FORCHETTA HA GRAFFIATO IL PIATTO!
Situazione davvero stupefacente: due funzionari (Comune di Bologna ed Arpa) hanno ripetuto sul problema dell’amianto tesi e “giustificazioni” delle quali abbiamo documentato la totale infondatezza negli ultimi anni. Ancora (lo stiamo facendo, in maniera “assillante” dal 1999) dobbiamo ribadire:
- La situazione dell’amianto nell’acqua peggiora: Hera si aspettava che migliorasse?
- La tolleranza fino a 7 milioni di fibre ; abbiamo spiegato che qui siamo in Italia e non negli USA; la proposta di quel limite è una proposta di una agenzia istituzionale statunitense dettata non da obiettivi di tutela sanitaria ma da criteri di “realpolitik” ; come dire : evitiamo di dichiarare non potabile l’acqua di quattro/quinti del pianeta; il congresso degli USA ha comunque stabilito, da lungo tempo, che le tubazioni in amianto devono essere sostituite; abbiamo spiegato in tutti i modi che i criteri analitici utilizzati sono differenti: negli USA utilizzano il microscopio TEM , a Reggio Emilia il SEM; il fattore di moltiplicazione deve essere da 100 a 100.000; dunque 20.000 fa 20.000.000; inoltre il campione negli USA-lo abbiamo ripetuto centinaia di volte, viene fortemente sballottato prima dell’esame; ciò comporta lo sfaldamento dei fascetti di amianto e dove si leggerebbe una fibra, previo questo trattamento, se ne leggono molte di più;
- Abbiamo detto che l’unica volta che sono tati fatti esami in TEM in E-R (Ravenna) sono sta contate fino a 2,5 milioni di fibre;
- Che tipo di amianto è stato campionato: crisotilo o anfiboli ?; fino a qualche anno fa si riusciva a saperlo ora il dato non è più disponibile; gli anfiboli sono più aggressivi e la loro commercializzazione è vietata ancora da prima della legge 257/92;
- su quanto asserito dalla funzionaria dell’Arpa non è il caso di soffermarsi; si tratta di tesi che valgono solo per le patologie non neoplastiche da amianto; è davvero sconfortante che una agenzia pubblica possa “comunicare” in quei termini o nei termini che comunque sono stati attribuiti dalla stampa.
PREMESSO CHE INVIEREMO ENTRO LA PROSSIMA SETTIMANA UN UOVO ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA (IPOTESI DI REATO: DISTRIBUZIONE ACQUE NOCIVE PER LA SALUTE PUBBLICA, VIOLAZIONE LEGGE 257/92 che vieta la commercializzazione di prodotti contenenti amianto) VOGLIAMO PORRE UN PROBLEMA POLITICO:ci pare che il sindaco di Bologna non sia Merola ma sia Hera. Si è dato spazio a due funzionari che sostengono le tesi di Hera e che hanno fatto affermazioni assolutamente infondate la cui infondatezza documentiamo da tempo ormai immemorabile; la Ausl e il sindaco non parlano (al momento). Quando hanno parlato non hanno detto cose molto diverse dai due funzionari citati , diciamo che sono stati meno estremisti.
Ma chi è l’autorità sanitaria locale? La legge 833/1978 è stata abrogata? Ai funzionari dell’Arpa una domanda: come mai non avete mai campionato fuori Bologna, per esempio nei comuni colpiti da eventi sismici ? Siete a conoscenza del fatto che i dati peggiori (fino a questi del 2016 di Bologna città) sono sempre stati fuori Bologna? Per essere brutali: cosa si è bevuto a Crevalcore in questi ultimi anni?
* Medico del lavoro, presidente AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute