Non intendiamo proclamare crociate contro il divertimento; il divertimento è un fatto naturale ma si può fare in modo che non coincida con sprechi, rimozioni e inquinamento. Niente da dire dunque sulla “festa” alla quale parteciperemmo anche volentieri se… Siamo in tempo di guerra (come quasi sempre) e molto vicino alla riviera adriatica si stanno consumando stragi e violenza inaudite; migliaia di persone sono annegate negli ultimi anni nel tentativo disperato di raggiungere una terra più favorevole per la propria speranza di salute e di vita ; certo non servirebbe reagire a tutto questo con un sentimento di lutto perenne che bandisce la “festa” ma ci lascia impotenti e incapaci di contrastare la guerra; non va bene, tuttavia, neppure la rimozione totale; allora sarebbe bello, a mezzanotte, un minuto di silenzio per le vittime delle guerre che non riusciamo a prevenire; invece no: a mezzanotte dovremmo subire, per la ennesima volta, una esibizione di fuochi artificiali; una merce che è emblema concreto e materiale di spreco, inquinamento, morte per i produttori che la manipolano in condizioni di scarsa sicurezza; come i dieci morti dilaniati a Modugno il 24 luglio del 2015; MORTI SCOMODISSIMI, DI CUI NESSUNO PARLA… forse anche perché la dinamica è un po’ diversa da quella dell’Eternit e della Tyssenkrupp; non che di questi ultimi si sia parlato abbastanza, ma la strage di Modugno è finita in quel buco nero che ha visto la cittadina della cintura barese essere teatro anche della produzione di mine anti-uomo (anzi anti-bambino) da parte della Tecnovar (già Valsella sud), una linda fabbrichetta aperta grazie al contributo economico della Cassa del Mezzogiorno…
QUEST’ANNO TORNIAMO SUL TEMA: Quanto costano i fuochi della “notte rosa” ? Chi paga? Chi li ha prodotti? Quanto inquineranno? Quanto terrorizzeranno gli animali? Come saranno raccolti i rifiuti e i residui di polvere pirica ? a quale “logica” risponde questo inquinamento assurdo, da Comacchio a Pesaro, la notte del 1° luglio, reiterato sabato 2 luglio a Senigallia? Noi diciamo basta al loro uso, basta alla loro produzione, basta alla “cultura” cui sottendono che è la “cultura” settecentesca di “festa, farina e forca”; ad ogni strage da fuochi artificiali il palazzo reagisce promettendo standards di maggiore sicurezza nella produzione; ma sono parole al vento, ripetute ad ogni strage e che lasciano la situazione immutata anche perché, leggendo le proposte relative ai presunti nuovi standards di cui si discute nelle aule parlamentari, constatiamo che non si tratta altro che della riproposizione di norme già in vigore dal 1955/56 (DDPPRR 547 e 303)! E, evidentemente, mai attuate.
E’ ORA DI DIRE BASTA ALLA PRODUZIONE , COMMERCIALIZZAZIONE E USO DEI “FUOCHI ARTIFICIALI”. Basta produzione di morte e di inquinamento. E’ ora di avviare un percorso simile a quello che ha riguardato l’amianto ed altre merci nocive.Parrocchie, feste di partito, sagre paesane: basta! Qualche anno fa una festa con fuochi di un partito nel bolognese ha coinciso con l’anniversario di Hiroshima! Davvero basta! Cominciamo a devolvere questi soldi alle vittime delle stragi.
Andiamo a visitare il prossimo 24 luglio il cratere di Modugno. Un’altra questione, nell’ambito della prassi consumistica, della “notte rosa” sono gli alcoolici; è verosimile che lo scarso impatto delle nostre critiche-che avanziamo ormai pubblicamente da anni- sia solo apparente; qualche tempo fa criticammo fortemente il fatto che tra gli sponsors, accanto al logo della regione E-R, vi era il logo di una azienda che produce superalcoolici; non ci risulta che una stima del consumo della overdose di alcolici sia stata fatta; certo è che le cronache locali hanno riferito di gravi e mortali infortuni automobilistici… di ritorno dai festeggiamento della “notte rosa”; di fatto il logo della ditta che produce superalcoolici è felicemente scomparso (tardivo senso del pudore: endogeno o stimolato dalle critiche?); ora vorremmo però un bilancio, a fine festa, magari con indicatori proxy per essere concreti, dei consumi di alcoolici/superalcoolici; a meno che lo slogan della “notte rosa” non diventi o non sia già “non guidare, devi bere…”
Che il terreno sia scivoloso però ce lo conferma un riscontro: una serata (sempre il 1° luglio) a Pesaro sul rapporto donna/assenzio!!! Pure questa… assenzio per “dimenticare”…! Basta con fuochi artificiali, basta con gli sprechi, basta col consumismo. Si al divertimento “sano”, si alla vera socialità senza rimozioni e senza egoismi.
Appello firmato da:
Carmine Abate, infermiere, Pisa
Patrizia Beneventi e Claudio Orsi, Lega animalista Copparo
Andrea Bianconi, circolo “Chico” Mendes Bologna
Davide Fabbri, attivista ecologista, Cesena
Antonio Greco, docente, Lecce
Mirella Pizzi, medico di base, Bologna
Stefano Palmisano, avvocato, Fasano
Maurizio Portaluri, medico ospedaliero, Brindisi
Vito Totire , medico del lavoro, presidente AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute
Per eventuali adesioni: vitototire@gmail.com