Il 5 gennaio scorso il canale statunitense DemocracyNow ha pubblicato un servizio dal titolo “Medical Apartheid”: Israeli Vaccine Drive Excludes Millions of Palestinians in Occupied Territories sulla modalità di somministrazione del vaccino nei territori occupati della Palestina. Di seguito una sintesi del servizio.
“Israele è il primo paese a vaccinare il 10% della popolazione. Nonostante ciò è stato annunciato un lockdown per combattere l’aumento delle infezioni. C’è preoccupazione per la decisione di non vaccinare i palestinesi nei territori occupati offrendo vaccini ai coloni ebrei negli insediamenti illegali. I critici sostengono che Israele è responsabile per i palestinesi sotto il suo controllo, ma Israele dice che i funzionari palestinesi dovrebbero essere responsabili sulla base degli accordi di pace del trattato di Oslo.
In un’intervista, il dottor Mustafa Barghouti, medico,attivista e politico,accusa Israele di apartheid medico poiché gli israeliani vengono vaccinati mentre i palestinesi non vengono vaccinati. Accusa il primo ministro israeliano di razzismo per aver somministrato vaccini sulla base delle etnie delle persone. Sottolinea che le autorità palestinesi hanno il controllo solo del 38% dei territori occupati e non hanno accesso ai vaccini poiché gli israeliani controllano i confini. Le offerte di aiuto dell’OMS e della Russia arriveranno troppo lentamente anche con il permesso israeliano. Barghouti chiede alla comunità internazionale di fare pressione su Israele e di intercedere”.
8 gennaio 2021
(Sintesi dall’inglese di Karin Artro, studentessa 3Bt Liceo scientifico Ribezzo, Francavilla Fontana, BR)