2020-2021: è arrivato davvero il momento di dire basta!
A Vienna, ancora nei primi decenni dell’800 si sparavano cannonate con la presunzione che la polvere da sparo nell’aria contrastasse la diffusione del colera; erano tempi in cui alcuni scienziati caldeggiavano la teoria epidemista (diffusione dell’agente patogeno – ancorché sconosciuto-attraverso l’aria).
L’anno scorso abbiamo lanciato il “solito appello” ai cittadini, ai decisori politici e ai sindaci; qualche sindaco ha condiviso le nostre ragioni, ma il bilancio finale non è stato soddisfacente: centinaia di feriti, diversi casi di amputazioni di dita, un giovane morto nella regione Marche, danni inestimabili alla qualità dell’aria e del suolo.
Anche dove vigeva un veto del sindaco l’uso dei botti non è stato azzerato; a Bologna abbiamo segnalato un ristorante che per attirare clienti prometteva fuochi artificiali nonostante il veto del sindaco; in un anno, nonostante le reiterate richieste di informazioni, non sappiamo se gli organi ispettivi comunali abbiano fatto accertamenti e con quali risultati.
Da tempo ci era chiaro che la rincorsa “sindaco per sindaco” non era molto soddisfacente dal punto di vista ergonomico anche se comunque utile visto che quantomeno il sindaco è il decisore politico più vicino a cittadini e che, per la verità, alcuni hanno risposto al nostro appello mentre altri non avevano bisogno di essere sollecitati in quanto già condividevano la nostra istanza;
Oggi è “sorprendente” come, pur a un passo dal “crampo da dpcm” il presidente del consiglio non abbia pensato al veto, né al veto abbia fatto alcun accenno il sindaco di Bari, presidente dell’Anci, nè i presidenti delle regioni, vezzosamente definiti “governatori”.
Eppure oltre ad essere una consuetudine inquinante, pericolosa per l’ambiente e per la salute, OGGI L’USO DEI BOTTI E DEI FUOCHI DIVIENE ANCORA PIU’ ASSURDO ALLA LUCE DEI RISCONTRI RIGUARDANTI IL NESSO TRA INQUINAMENTO DELL’ARIA E DIFFUSIONE DEL VIRUS.
Va sottolineato che a proposito del tema “fuochi/roghi e affini” dobbiamo registrare la lamentela di nostalgici che a Bologna (hanno avuto spazio presso il quotidiano la Repubbica) dichiarano il loro rammarico per l’accantonamento del rito del rogo del vecchione… del 31 dicembre.
Una boiata più che un “rito”, di incerte origini che si traduceva di fatto in uno smaltimento abusivo di rifiuti consumato coram populo… in piena sintonia col modello borbonico “festa, farina e forca”.
CI VOLEVA IL VIRUS per accantonare una combustione illegale di rifiuti in piazza? (VEDI NOSTRO COMUNICATO DELL’ANNO SCORSO)
Vedremo cosa succederà il prossimo anno.
FATTE QUESTE PREMESSE: siamo già in ritardo.
Orridi ordigni sono già sugli scaffali dei più sperduti supermercati italiani: costi di questi ordigni anche fino a 25 euro (a quanto abbiamo constatato noi…), fabbricazione cinese o albanese, importatori nostrani (es. I RAZZI GROUP DI CESENA).
E’ evidente che sia ridicolo consentirne la commercializzazione e porre qualche divieto qua e là. I divieti sono stati disomogenei anche tra comuni confinanti e ovviamente spessissimo è accaduto che da un comune a quello confinante si passasse da divieto a divieto parziale a liceità d’uso: UNA SITUAZIONE GROTTESCA ANCHE SE – PURTROPPO – TIPICAMENTE “ITALIANA”; un sindaco lombardo l’anno scorso affermò: “nessun divieto, tanto è inutile”… siamo allo sbando.
E’ ora di dire basta:
- Vogliamo silenzio, rispetto delle persone, degli animali e della qualità dell’aria e del suolo
- Vogliamo prevenzione degli infortuni (le nuove tecnologie comportano maggiore uso di nano particelle che aumentano il rischio di esplosività) e dei danni alla salute (asma, allergie, ecc.)
- Divieto immediato di fabbricazione, importazione, commercializzazione
- Divieto d’uso su tutto il territorio nazionale… e mondiale
- Non è bastato neanche il virus!?
Nelle more di un improbabile sprazzo di lucidità (è sufficiente una piccola dose di realismo e di buon senso) da parte dei decisori politici un appello ai cittadini:
chi vuole davvero spendere e buttar via trenta euro per… inquinare… poi con l’aria che tira.
Nonostante tutto invitiamo tutti a “interloquire” col sindaco della propria città nonostante la altissima percentuale di sindaci “non responders”.
Promotori dell’appello: “Quelli dell’anno scorso”, quando non c’era il covid-19… più altri…
Vito Totire, Rete per l’ecologia sociale, Daniela Barbieri (Blog La bottega del barbiere), Maurizio Portaluri (associazione Salute Pubblica), Davide fabbri (blogger ecologista)
17 dicembre 2020
ha risposto il sindaco di Loiano (Bo) : divieto dal 27 dicembre al 6 gennaio;
tra le motivazioni una contingente: evitare di dover attivare il pronto soccorso del locale ospedale (piccolo ma insostituibile);
insistiamo sula nostra proposta.
divieto mondiale di fabbricazione/commercializzazione/uso;
l’avvocato del popolo però, pur sull’orlo di un crampo (che francamente) non gli auguriamo da movimenti ripetitivi si è dimenticato di aggiungere questo semplice divieto; almeno si facciano ordinanze su base territoriale vasta e non comune per comune altrimenti chi ha una scorta di botti da Bologna , dopo la mezzanotte della befana se li va a sparare a LOIANO;
CONTUUIAMO CON LA NOSTRA “CAMPAGNA”…
Vito Totire