Di Vito Totire

Inorridiamo alla notizia della ennesima strage operaia consumatasi in Turchia in una miniera di carbone; ritorna l’incubo di Marcinelle (8 agosto 1956) che comportò un numero maggiore di vittime, ma che seguì dinamiche molto simili. Causa della strage risulta essere stata la esplosione del grisù e questo fa inorridire ulteriormente per quel che riguarda la prevedibilità della strage, il rischio è conosciuto da sempre, un secolo fa i minatori si difendevano portando con sé al lavoro dei canarini che sono particolarmente sensibili al grisù: se e quando morivano asfissiati o davano segni di sofferenza respiratoria i minatori scappavano. Ricordiamo una esplosione di grisù una domenica di pochi anni fa a Monte Bibele (Bologna) con danni molto gravi anche se non mortali; il canarino, come logo grafico, fu persino adottato da una struttura sanitaria pubblica dell’Emilia Romagna che si occupò di medicina del lavoro (CDS): questo per sottolineare come il rischio grisù sia sempre stato assolutamente conosciuto come reale e incombente in certe attività del sottosuolo.

Ci chiediamo, ma la domanda è retorica: con lo sviluppo delle nuove tecnologie è possibile assistere impotenti a una strage di questa natura ed entità?

In verità se la millesima parte delle tecnologie “sprecate” per fare le guerre fossero applicate alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro queste stragi non si verificherebbero; QUANTO SPENDE LA TURCHIA PER STARE NELLA NATO E QUANTO SPENDONO STATO E PADRONI PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI TURCHI? Un’altra questione è che le tecnologie, molto “avanti” anche nelle loro applicazioni nei luoghi di lavoro, sono però concentrate solo sull’aumento della produttività e quindi dei profitti e non sulla sicurezza degli operai e dell’ambiente esterno.

Sulla strage di AMASRA le scarse notizie reperibili parlano di strage ampiamente annunciata; senza ovviamente dimenticare la strage di SOMA del 13 maggio  2014 con 301 morti; il relativo processo si è concluso con solo 14 condanne ma ha confermato quanto evidenziato dalle immediate manifestazioni di protesta del 2014: ha evidenziato cioè , quel che accade in tutto il mondo Italia compresa: il ruolo delle privatizzazioni e dei subappalti nella caduta a cascata della speranza di sicurezza e di salute dei lavoratori; fonti indipendenti dal potere politico turco fanno sapere che le condizioni di insicurezza e di rischio per AMASRA erano assolutamente note e prevedibili; Il Manifesto di oggi menziona addirittura interventi repressivi nei confronti di chi ha fatto circolare notizie e informazioni su questo ennesimo e luttuoso evento.

TUTTO DEPONE DUNQUE PER UNA STRAGE DOLOSA O QUANTOMENO COLPOSA MA CON AMPIA PREVISIONE.

Siamo un RETE NAZIONALE (al momento) LAVORO SICURO e CI UNIAMO ALLA PROTESTA DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI DEMOCRATICI DI TUTTO IL MONDO PER QUESTA ENNESIMA STRAGE DOLOSA E PREVEDIBILE.

CI UNIAMO PER SOLIDARIETA’ MA ANCHE COME PARTE IN CAUSA E BERSAGLIO POTENZIALE

IL SISTEMA ECONOMICO MONDIALE E UN SISTEMA DI VASI COUNICANTI E LE CONDIZIONI DI SFRUTTAMENTO AI DANNI DI LAVORATORI DI QUALUNQUE PAESE SI RIVERBERANO SUI LAVORATORI DI TUTTO IL MONDO.

NON ULTIMO: OCCORRE CONTRASTARE IL MODO DI PRODUZIONE (LO SCHIAVISMO SI VA SEMPRE PIU’ ALLARGANDO SU TUTTO IL PIANETA) MA ANCHE OCCORRE METTERE IN DISCUSSIONE L’OGGETTO DELLA PRODUZIONE: COL PIANETA SULL’ORLO DELLA CATASTROFE CLIMATICA “DEFINITIVA” SI CONSUMA UNA STRAGE PER ESTRARRE CARBONE, UNA MERCE CHE, A SUA VOLTA, PRODUCE ULTERIORI DANNI ALLA SALUTE A ALL’AMBIENTE.

LA LOGICA COATTA DEL PROFITTO CAPITALISTICO HA SUPERATO L’ASSURDO

OCCORRE TIRARE IL FRENO DI EMERGENZA

ONORE AI LAVORATORI VITTIMA DEL PROFITTO, SOLIDARIETA’ E AFFETTO PER I FAMILIARI E PER I COMPAGNI DI LAVORO

MOBILITIAMOCI perché non cada il silenzio e la indifferenza

16 ottobre 2022