Ti ricordi del Cvm e del PVC al petrolchimico di Brindisi? Il ‘reparto morte’ lo chiamavano quelli di Lotta Continua negli anni ‘70. A Brindisi se ne è persa la memoria, intanto quella giudiziaria perché nel 2008 il GIP accolse la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica. La motivazione: non c’erano angiosarcomi del fegato. Quando tre anni dopo fu denunciato un caso di angiosarcoma (in realtà 2, uno del fegato e uno del surrene) la questione fu ugualmente archiviata.
Ma si è persa anche la memoria scientifica: mentre a Marghera oltre al processo istruito dal giudice Felice Casson vi è stato un continuo aggiornamento della coorte (il gruppo dei lavoratori esposti alla stessa lavorazione) a Brindisi lo stesso gruppo non è mai stato studiato. A meno di voler considerare coloro che avrebbero potuto farlo degli incapaci, propendiamo per una mancanza di volontà politica. La motivazione: non disturbare il manovratore! Tuttavia le analisi condotte a Marghera sono buone anche per Brindisi. Il capoturno dell’insacco di Brindisi Luigi Caretto era stato 8 mesi a Marghera e aveva scritto a Casson che lo aveva fatto sentire dalla polizia giudiziaria alla quale aveva dichiarato: a Marghera rispetto a Bríndisi si poteva mangiare per terra!
Allora vediamo cosa dice l’ultimo studio sui lavoratori dell’insacco di Marghera (visto che lì si poteva mangiare per terra). Dice che gli insaccatori sono morti per tumore al polmone con una probabilità del 50% maggiore rispetto alla popolazione veneziana! E se non erano fumatori la loro probabilità è stata doppia.
Gli insaccatori avrebbero dovuto essere oggetto di una campagna di sorveglianza sanitaria che né le autorità sanitarie né i sindacati hanno richiesto. Amen!
Maurizio Portaluri
7 agosto 2022