La strage di lavoratori anziani: Parma, Emilia-Romagna, ancora nella logistica…
di Vito Totire
Avevamo appena preso atto dell’omicidio sul lavoro di un operaio di 72 anni in provincia di Treviso che ecco un altro tragico evento a Parma: un operaio di 67 anni, settore logistica, investito da un camion. Fin dal giorno della fondazione della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO il 26 maggio 2022 a Modena abbiamo suggerito di evitare il termine di “infortunio”, parola cha in lingua italiana significa “mancanza di fortuna”. Gli eventi mortali sul lavoro sono ben altra cosa, sono crimini di pace in una guerra non dichiarata in cui la ricerca del profitto economico induce omissioni di misure di sicurezza, superficialità e “fretta”. Dobbiamo riproporre le solite, incancrenite questioni:
- Lavoro a rischio a 67 anni? è possibile?
- Lavoro a rischio alle 6.30 del mattino; ma da che ora il lavoratore era all’opera e a che ora si è dovuto svegliare?
- Il DVR- documento di valutazione del rischio, se esiste, è stato validato dai lavoratori e dal gruppo operaio omogeneo?
- Il DVR è stato calibrato anche a valutare le differenze di età e di genere?
- Il rischio di investimento si è materializzato solo stamattina o si era palesato in precedenza? l’azienda ha avviato un registro per memorizzare e discutere le dinamiche dei “quasi incidenti“ vale a dire quegli eventi magari conclusisi senza impatto grave ma che sono da analizzare per garantire maggiore sicurezza futura?
Constatiamo che il ceto politico si infervora per il festival di Sanremo (certo che c’è chi ha davvero il problema di come occupare il proprio tempo libero); ma ormai è inutile accusare un ceto politico ormai “boccia persa”; dobbiamo andare avanti col nostro programma col quale chiediamo ai lavoratori, agli rrllss, ai sindacati consapevoli ma anche a tutti gli “onesti” (senza barriere ideologiche se non quella anti-nazifascista) non asserviti alla logica del profitto di collaborare e di entrare in sinergia :
- Costruire ovunque le assemblee di gruppo operaio omogeneo
- Appropriarsi del DVR, vagliarlo criticamente per intervenire il giorno prima
- Realizzare una trasmissione radiofonica per la raccolta di segnalazioni e denunce
- Stimolare i servizi di vigilanza (Medicina del lavoro e ispettorato) a potenziare e affinare la loro attività ispettivaprevio maggiore supporto economico e logistico (niente carri armati ma “fuoristrada” per raggiungere meglio i cantieri); potenziare pure per monitorare, quando c’è bisogno, COME SI LAVORA ALLE 6.30 DEL MATTINO!
- Sistema pensionistico “decente”: ognuno deve poter lavorare secondo le sue potenzialità senza essere “usurato” fino all’ultimo giorno.
Uguale speranza di vita, di salute e di benessere per tutti! Arrivare il giorno prima!
Vito Totire, portavoce RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
retenazionalelavorosicuro@gmail.com
Bologna, 9 febbraio 2024